L’acquisto di un olio extravergine di oliva, conservato male, vanifica la spesa effettuata e si rischia di perdere le caratteristiche organolettiche dell’olio ed i suoi principi nutrizionali. Infatti, le alte/basse temperature, il contatto con l’aria e la luce sono le cause principali del deperimento dell’olio.
Alcune accortezze consentono di conservare al meglio l’olio sia in casa che al ristorante.
–L’olio extravergine di oliva non ama la luce:
L’olio deve essere imbottigliato in contenitori di vetro scuro, piccole lattine di metallo o meglio ancora acciaio inox. Anche se il vetro scuro e la lattina di metallo sono un’ottima soluzione per ovviare a questo problema, la bottiglia in acciaio inox risulta la migliore in circolazione, ma dato il suo prezzo elevato, molti produttori preferiscono il vetro scuro e le lattine.
L’olio va tenuto lontano dalla luce diretta, preferibilmente all’interno di uno scaffale o comunque in un posto al buio.
–Richiudere sempre le bottiglie di olio:
Il contatto con l’aria è il peggior nemico dell’olio extravergine di oliva! Essa infatti volatizza i polifenoli, responsabili della conservazione e del “pizzichio” dell’olio.
Una volta aperta consumate la vostra bottiglia nel giro di 2-3 settimane, facendo sempre attenzione a richiudere accuratamente la bottiglia o la lattina.
Non aspettate di utilizzare un olio di qualità per le occasioni più importanti, consumatelo quotidianamente.
-Se acquistate un latta da 5 litri di olio evitate di lasciarlo per tanto tempo all’interno della stessa
Trasferite l’olio in dei contenitori di vetro più piccoli. L’aria che entra dentro la latta, a contatto con il metallo, farà in modo che il vostro olio prenda un sapore metallico e che si rovini in fretta.
–L’olio va conservato ad una temperatura fra i 14 e i 20 gradi:
L’olio teme le alte e le basse temperature.
Durante l’inverno quindi non lasciatelo all’esterno o in luoghi troppo freddi, infatti sotto i 10°C i trigliceridi all’interno dell’olio tenderanno a cristallizzare.
L’alta temperatura invece tende ad “irrancidire” l’olio, dandogli quella sensazione di olio cattivo e lasciando la bocca molta grassa.
Mantenete quindi il vostro olio in un luogo buio e nel punto più fresco della vostra casa.
–Evitare la plastica:
Il PET e soprattutto il PVC possono rilasciare sostanze tossiche specialmente se questi contenitori sono vecchi e già utilizzati altre volte. Inoltre sono trasparenti.
–L’olio non dura in eterno:
L’apice del gusto va dai 3 ai 10 mesi. Tuttavia, un olio ben conservato in locali climatizzati può tranquillamente durare fino a 2 anni. Si dice che dal secondo anno l’olio sia “vecchio” ma questo non vuol dire che sia cattivo. Dopo il primo anno, infatti, l’olio inizia a deteriorarsi lentamente ed a perdere alcuni polifenoli ed acidi grassi, più il tempo passa più l’olio “pizzicherà” di meno. Il limite comunque non dovrebbe superare i 18 mesi dall’imbottigliamento
–Diffidate dai ristoranti che utilizzano le ampolle o le oliere per conservare l’olio:
Le ampolle e le oliere nei ristoranti sono vietati dalla Legge 161/2014 (ogni contenitore deve essere chiuso, dotato di tappi antirabbocco, deve riportare l’etichetta dell’azienda e se sia un olio “Blended” o un olio monovarietale).